Sofia Coppola
SOFIA COPPOLA – Perdersi e ritrovarsi attraverso il cinema che trasgredisce
7 gennaio/11 febbraio 2025
Con questa rassegna vogliamo rendere omaggio al talento femminile nella cultura del cinema di oggi. Sofia Coppola, nata nel 1971, è una delle poche registe donne ad essere riconosciute e apprezzate a livello internazionale. Figlia d’arte, Sofia è cresciuta sui set cinematografici del suo talentuoso padre Francis Ford Coppola. Famiglia e cinema, una fusione non facile da conciliare, ma lei è riuscita ad imporre la sua personalità e il suo stile originale in un mondo che parla ancora sovente al maschile. Sofia ha avuto molti altri interessi nella sua vita. Ha lavorato nella moda a Parigi per Lagerfeld e Chanel, è stata costumista sui set, poi attrice prima di capire che la regia era la sua vera vocazione.
I film di questa rassegna esplorano, con eleganza e un tocco di cinismo, la complessità delle relazioni umane e la difficoltà di crescere. Sofia Coppola si concentra maggiormente sulle giovani donne dall’anima tormentata o semplicemente intrappolate in una vita che non hanno scelto, ma le sue eroine imperfette trovano la loro forza nelle proprie contraddizioni. Queste storie intime, con un’estetica perfetta, riescono abilmente a suscitare poesia e riflessioni e Sofia Coppola ci dimostra, che in 24 anni di carriera, lei è una delle migliori della sua generazione.
Avril Jouanny, LuganoCinema93
Mercoledì 8 gennaio ore 20.45
THE VIRGIN SUICIDES (Il giardino delle vergini suicide) | USA 1999
v.o. inglese; st. italiano, francese; colore; 97’
sceneggiatura Sofia Coppola; fotografia Edward Lachman; montaggio Melissa Kent, James Lyons; musica Air; interpreti James Woods, Kathleen Turner, Kirsten Dunst, Josh Hartnett, Michael Paré, Scott Glenn, Danny De Vito, A. J. Cook, Hanna R. Hall, Leslie Hayman; produzione Francis Ford Coppola, Julie Costanzo, Chris Hanley, Dan Halsted.
MTV Movie Hawards best new film-maker; Young Hollywood Awards per la miglior regia
Detroit, Michigan, 1974. In un quartiere residenziale vive la famiglia Libson con le loro cinque figlie Terese, Mary, Bonnie, Lux e Cecilia. Le ragazze sono infelici; la madre le tiene sotto controllo impedendo loro di godere della propria adolescenza. Cecilia, la più giovane, si butta dalla finestra e muore. La famiglia in lutto prova a riprendere a vivere. Le ragazze hanno voglia di libertà, ma l’interesse dei ragazzi e in particolare il corteggiamento di Lux da parte di un ragazzo della scuola fa precipitare le cose… (mymovies.it)
Tratto dal romanzo di Jeffrey Eugenides del 1993, The Virgin Suicides è il primo lungometraggio di Sofia, girato all’età di 32 anni. Un film che non è affatto invecchiato perché il tema è sempre d’attualità e universale: il forte desiderio di indipendenza e di libertà che tutti gli adolescenti rivendicano. (Avril Jouanny)
Mercoledì 15 gennaio ore 20.45
LOST IN TRANSLATION (L’amore tradotto) | USA, Giappone 2003
v.o. inglese; st. italiano, francese; colore; 102’
sceneggiatura Sofia Coppola; fotografia Lance Acord; montaggio Sarah Flack; musica Kevin Shields; interpreti Bill Murray, Scarlett Johansson, Giovanni Ribisi, Anna Faris, Fumihiro Hayashi, Akiko Takeshita, François Du Bois, Takashi Fujii, Kunichi Nomura; produzione Sofia Coppola, Ross Katz.
Oscar per la miglior sceneggiatura originale; Golden Globe per il miglior film commedia, la miglior sceneggiatura e il miglior attore a Bill Murray; Premio Bafta per il miglior attore a Bill Murray, la migliore attrice a Scarlett Johansson e il miglior montaggio a Sarah Flack; Nastro d’Argento per il miglior film straniero; César per il miglior film straniero
Charlotte e Bob (Scarlett Johansson e Bill Murray) si incontrano in un albergo a Tokyo. Da subito fra i due nasce una bellissima alchimia. Lui è là per girare uno spot per un whisky giapponese, lei invece, brillante laureata in lettere, sta seguendo suo marito fotografo in un viaggio attraverso il Giappone. Charlotte si sente trascurata dal marito mentre Bob sta facendo un lavoro che non lo entusiasma. Entrambi insonni, si ritrovano spesso al bar dell’albergo per chiacchierare o per andare in qualche locale. Un giorno, mentre Charlotte parte per un’escursione a Kyoto, Bob ha una breve relazione con la cantante di un nightclub, Charlotte lo capisce e si allontana…
Un film pluripremiato nel quale Sofia Coppola mette delicatamente l’accento sulla solitudine di due persone e sui loro sogni proibiti ma anche su quella degli abitanti di Tokyo, città bellissima piena di luci ma che affoga lentamente nel mondo dei videogiochi. Lost in Translation, è difficile tradurne veramente il senso… Una cosa però è certa: i bellissimi scambi di sguardi fra i due protagonisti che esprimono tante parole che non osano pronunciare sono indimenticabili. (Avril Jouanny)
Mercoledì 22 gennaio ore 20.45
MARIE ANTOINETTE | USA, Francia, Giappone 2006
v.o. inglese; st. italiano, francese; colore; 125’
sceneggiatura Sofia Coppola; fotografia Lance Acord; montaggio Sarah Flack; musica Dustin O’Halloran e musica classica; interpreti Kirsten Dunst, JasonSchwa rtzman, Judy Davis, Rip Torn, Rose Byrne, Mary Nighy, Jamie Dornan, Asia Argento, Tom Hardy; produzione Sofia Coppola, Ross Katz.
Oscar e Nastro d’Argento per i migliori costumi a Milena Canonero
Austria 1769. La giovane Marie Antoinette (Kirsten Dunst) lascia la sua famiglia e il suo paese per essere presentata ufficialmente alla corte di Francia e al suo promesso sposo, il delfino di Francia Luigi XVI (Jason Schwartzman). La vita di Marie Antoinette a contatto con l’aristocrazia è problematica. Pettegolezzi e cattiverie sono all’ordine del giorno. Lei però potrà contare sull’amicizia di qualche dama di corte, la duchessa di Polignac (Rose Byrne) e la principessa di Lomballe (Mary Nighy), ma anche su quella del conte Hans Axel von Fersen (Jamie Dornan). Alla morte del re Luigi XV, Marie Antoinette diventa regina ma sarà odiata dal popolo francese che le darà il soprannome di ‘’Madame Déficit’’ a causa della sua vita sfarzosa. Conoscerà infine un tragico destino…
Mi piace molto questo glamour e coloratissimo affresco di Marie Antoinette, regina di Francia. È uno specchio per le allodole. Se grattiamo un po’, sotto la vernice apparirà una teenager spaventata perché scaraventata in un mondo sfavillante ma pericoloso, nel quale è solamente una pedina. Sofia Coppola non si è concentrata sul quadro storico ma su tutto quello che c’è attorno: l’ingenuità, la magnificenza, i complotti e la falsità di un mondo pronto a sacrificare un’adolescente per un bene superiore. Un Oscar meritato per gli eccezionali costumi made in Italy. Vorrei anche sottolineare la seducente colonna sonora che alterna brani d’epoca e Pop, ma anche la luminosa fotografia. (Avril Jouanny)
Mercoledì 29 gennaio ore 20.45
SOMEWHERE | USA, Italia, Francia, Giappone 2010
v.o. inglese; st. italiano, francese; colore; 98’
sceneggiatura Sofia Coppola; fotografia Harris Savides; montaggio Sarah Flack; musica Phoenix; interpreti Stefen Dorff, Elle Fanning, Chris Pontius, Lala Sloatman, Michelle Monaghan, Kristina Shannon, Karissa Shannon, Laura Chiatti; produzione Sofia Coppola, G.Mac Brown, Roman Coppola.
Leone d’Oro per il miglior film al Festival di Venezia
Mentre si riprende da un infortunio nel leggendario Château Marmont dove vive, l’attore bello e maledetto Johnny Marco (Stefen Dorff) riceve la visita inaspettata di sua figlia Cleo (Elle Fanning). Il dover badare a lei per un certo periodo di tempo, permette alla star hollywoodiana, da sempre rinchiuso nel mondo artificiale dello spettacolo, di riflettere sulla propria vita.
Sofia Coppola sposta l’attenzione sul famoso Château Marmont, residenza alternativa di molte star hollywoodiane. Lo sguardo sottile della regista ci introduce al personaggio con delicata tenerezza. In questa rarefatta rinascita del rapporto tra padre e figlia, la Coppola chiede agli attori una gestualità posatissima, ma al tempo stesso ricca di microespressioni che svelano l’amarezza interiore. (mymovies.it)