SAHARA – Tra leggende e realtà
7.10 – 15.11 / 2023
In collaborazione con Culturescapes, Basilea
L’immenso territorio del deserto del Sahara è stato ed è spesso diventato non solo sfondo ma anche protagonista nel cinema del passato e del presente. Molti i film, soprattutto hollywoodiani, che hanno cercato di ricreare epiche battaglie tra gli alleati e il Terzo Reich di Rommel (qui Sahara di Zoltan Korda, con Humphrey Bogart). Oppure è stato visto come luogo ideale in cui personaggi “civilizzati” vanno per salvarsi o per perdersi (Il tè nel deserto di Bernardo Bertolucci). Affrontato invece da chi meglio lo conosce e magari ci è nato, diviene fonte inesauribile di miti e leggende basilari nella propria cultura o spunto per favole fantastiche ispirate dalle Mille e una notte (la trilogia di Nacer Khemir: Les baliseurs du désert, Le collier perdu de la colombe, Bab’Aziz). Ma anche pretesto per racconti burleschi e corrosivi che attaccano gli aspetti meno nobili di certe tradizioni (Le miracle du Saint inconnu di Alaa Eddine Aljem).
Ma il Sahara è anche la via obbligata per chi, fuggendo dalla guerra o dalla fame, vuole raggiungere le coste africane del Mediterraneo per poi tentare, a rischio della propria vita, la traversata del mare verso il paradiso europeo (Hope di Boris Lojkine). Ed è anche il territorio ferito del Sahara occidentale, dove il vergognoso muro costruito dal Marocco costringe il popolo Saharawi all’esilio nei campi profughi dell’Algeria (Wilaya e i due cortometraggi in programma). O quello occupato dai jihadisti che impongono le regole della sharia a donne, bambini e uomini fino ad allora cresciuti in libertà (Timbuktu di Abderramahne Sissako).
E infine terra di poeti e musicisti che hanno saputo mandare i loro messaggi in tutto il mondo (Mali Blues di Lutz Gregor e il concerto di Kader Tarhanine al Teatro sociale di Bellinzona).
Con grande piacere i cineclub ticinesi, dopo le esperienze passate sulla Polonia e sull’Amazzonia, hanno rinnovato la collaborazione con il Festival Culturescapes di Basilea, che ha luogo ogni due anni e che quest’anno è proprio dedicato al Sahara.
Michele Dell’Ambrogio, Circolo del cinema Bellinzona
Mercoledì 18 ottobre ore 20.45
SAHARA | Usa 1943
regia: Zoltan Korda
con: Humphrey Bogart, Bruce Bennett, Lloyd Bridges, Dan Duryea, Richard Nugent, J. Carrol Naish, Rex Ingram, Carl Harbord…
v.o. inglese, st. italiano, bianco e nero, 97’
Libia 1942. In ritirata verso il deserto, dopo la presa di Tobruk da parte di Rommel, il carrarmato americano LuluBelle del sergente Joe Gunn raccoglie un gruppetto di soldati di varie nazionalità, fanno prigioniero un aviatore tedesco e si asserragliano presso un pozzo quasi asciutto aspettando il nemico…
Korda tiene in pugno l’azione con grande senso dello spettacolo e della suspense. La straordinaria fotografia di Rudolph Maté, dai toni secchi e iperrealistici che a tratti ricordano le immagini di Edward Weston, trasforma il deserto (ricreato in California) in un personaggio a sé, con momenti di grande eleganza formale (…). Splendido Bogart, eroe senza fronzoli che parla al suo carrarmato come se fosse una cavalla. (da Il Mereghetti, cit.)
Mercoledì 25 ottobre ore 20.45
LES BALISEURS DU DÉSERT | Tunisia, Francia 1984
regia: Nacer Khemir
con: Nacer Khemir, Soufiane Makni, Noureddine Kasbaoui, Sonia Ichti, Hedi Daoud, Hassen Khalsi…
v.o. arabo, st. francese, colore, 95’
Un insegnante viene assegnato a uno sperduto villaggio del deserto tunisino dove non esiste nemmeno una scuola: scoprirà che tutti gli uomini adulti hanno lasciato le loro case per diventare “renaioli” e vagare scavando la sabbia nell’illusoria ricerca di tesori inesistenti o per cercare i limiti del tempo e dello spazio.
Il regista, qui esordiente, non cerca il realismo e costruisce la narrazione in un’atmosfera sospesa tra citazioni delle Mille e una notte e lunghe sequenze ipnotiche “en plein air”. Nelle figure degli scavatori emerge la metafora dell’emigrazione e dell’assenza, ma soprattutto il film ci trascina in un mondo favoloso, visivamente affascinante. (da Il Mereghetti, cit. e una scheda della trigon-film)
Mercoledì 8 novembre ore 20.45
TIMBUKTU | Francia, Mauritania 2014
regia: Abderrahmane Sissako
con: Ibrahim Ahmed, Toulou Kiki, Abel Jafri, Fatoumata Diawara, Hichem Yacoubi, Kettly Noël, Mehdi A.G. Mohamed…
v.o. francese, arabo, tamascheq; st. italiano, colore, 97’
Premio della Giuria ecumenica, Cannes 2014
I jihadisti che si sono impadroniti di Timbuktu impongono le regole di una sharia radicale, nonostante gli sforzi dell’imam per posizioni più concilianti: proibiti sigarette, musica e gioco del pallone mentre gli abiti devono coprire interamente i corpi femminili…
Il mondo dell’armonia perduta e calpestata (questa è l’Africa caduta in mano ai jihadisti, secondo Sissako) è raccontata dal regista con una malinconia trattenuta e dolorosa, quasi rassegnata, mentre le immagini di una natura incontaminata e severa incorniciano la spontaneità senza malizia di un popolo costretto a scoprirsi improvvisamente nel “peccato” (…). Un film dolente e severo, monito altissimo contro la follia dell’intolleranza e la violenza degli uomini. (da Il Mereghetti, cit.)
Mercoledì 15 novembre ore 20.45
MALI BLUES | Germania 2016
regia: Lutz Gregor
con: Fatoumata Diawara, Ahmed Ag Kaedi, Bassékou Kouyaté, Master Soumy.
v.o. francese, bambara, tamasheq; st. francese; colore; 95’
Il documentario di Lutz Gregor segue quattro musicisti maliani e ripercorre con loro la questione del Nord, la marginalizzazione della musica e dei musicisti, la lotta e le forme di resistenza messe in atto.
Uno straordinario viaggio sonoro, tra tradizione e chitarre elettriche, alla scoperta di una delle più interessanti scene musicali contemporanee. Tra le protagoniste Fatoumata Diawara, compositrice e cantante di fama mondiale, ma anche Ahmed Ag Kaedi, Bassékou Kouyaté e Master Soumy. Il film ritrae questi importanti musicisti e raccoglie le loro parole sulla situazione politica, sull’importanza della musica per il corpo e lo spirito e come elemento unificatore. (da mymovies.it e museodelcinema.it)
Mercoledì 15 novembre ore 20.45
JAIMA | Svizzera 2023
regia: Francesco Pereira
v.o., st. italiano, colore, 19’
Tra le dune del Sahara, in una Jaima, la tenda tradizionale dei Saharawi: una donna, attraverso il rito del tè, ci fa entrare nel passato e nel presente del suo popolo, perseguitato e cacciato dalla propria terra. Sono tre i tè che ci offre: il primo, amaro come la vita; il secondo, dolce come l’amore; il terzo, soave come la morte. Ogni tè ci racconta una storia.
Il film è stato presentato in prima mondiale nei Pardi di domani al Locarno Film Festival 2023 e poi al Festival Diritti Umani di Lugano (FFDUL) nel mese di ottobre. Il giovane regista, nato nel 2000 a Madrid da madre italiana e padre spagnolo, si è diplomato nel 2023 al CISA di Locarno, che ha anche prodotto Jaima, il suo primo film. (da swissfilms.ch)