La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri

La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri

Martedì 22 ottobre, ore 20.30

In collaborazione con Mendrisiotto Regione Aperta

LA PRODIGIOSA TRASFORMAZIONE DELLA CLASSE OPERAIA IN STRANIERI

Svizzera, 2024

Regia e sceneggiatura: Samir

Fotografia: Natasha Vavrina; montaggio: Enrico Frölich; musica: Massimo Mariani; produzione: Dschoint Ventschr, CVD Casa delle Visioni, RSI

v.o. italiano, francese, tedesco; sottotitoli in italiano, 130’

Partendo dalla sua storia personale di immigrato (arrivato a Zurigo da bambino, figlio di padre iracheno e madre svizzera che con il matrimonio ha perso il prezioso passaporto rosso), Samir traccia la storia dell’immigrazione in Svizzera dal dopoguerra a oggi, con l’aiuto di un ricchissimo materiale fatto di testimonianze, clip musicali, foto di famiglia, immagini di repertorio e documenti inediti, mescolati all’animazione in motion capture con cui racconta di sé. Prestando particolare attenzione all’immigrazione italiana e al rapporto con il mondo del lavoro svizzero, il film mette in luce il passaggio da una cultura operaia guidata dalla sinistra e dai sindacati all’emergere di una nuova forza sociale che caratterizza la nostra società ancora oggi: non più la classe operaia ma il lavoratore straniero. Fra razzismo, xenofobia, resilienza e un monito a non riproporre i pregiudizi e gli errori del passato.

Si ha l’impressione che per ogni persona intervistata e interpellata ci sia il potenziale per un documentario a sé, per un racconto in profondità. Samir ha scelto però uno stile di racconto polifonico, ideale per raccontare la storia collettiva al centro degli interessi del film. (Mattia Lento, filmexplorer.ch)

 Ogni discussione sull’immigrazione finisce inevitabilmente per sollevare i temi di razzismo e discriminazione, mentre le questioni socio-economiche e le loro conseguenze non sempre vengono prese in considerazione. Nel film di Samir queste categorie si sovrappongono. Il titolo lo suggerisce esplicitamente, tanto da sembrare la dichiarazione di una tesi. E in un certo senso lo è. (Eduardo Simantob, swissinfo.ch)

22.10.2024
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