CineBabel – Sguardi d’altrove sul Ticino

CineBabel – Sguardi d’altrove sul Ticino

Settembre 2025

Locandina

 

La 20a edizione di Babel si concentra sul rapporto tra le lingue nazionali. Non è stato evidente trovare un aggancio per la tradizionale rassegna che i cineclub da sempre organizzano nel mese di settembre in collaborazione e a margine del Festival di Bellinzona. Dopo qualche riflessione, abbiamo allora pensato che sarebbe stato interessante proporre qualche film di registi stranieri o svizzeri (ma non ticinesi) girato totalmente o parzialmente nel nostro territorio cantonale. O qualche documentario su personalità del mondo culturale internazionale che hanno vissuto parte della loro vita in Ticino. Per la prima possibilità, oltre a qualche titolo che ci è subito venuto in mente, abbiamo sfogliato la lunga lista di film realizzati in Ticino, dagli albori del cinema ad oggi, che si trova sul sito della Ticino Film Commission: abbiamo così scoperto l’esistenza di un film polacco, Anxiety di Sławomir Fabicki, coprodotto dalla Cinédokké di Savosa, che a parte una proiezione alle Giornate di Soletta del 2024, non è mai uscito nei cinema svizzeri e che quindi siamo lieti di presentare in prima visione nazionale. Per gli altri film di finzione inclusi nel programma, una volta esclusi quelli difficili o impossibili da avere per questione di diritti o mancanza di sottotitoli adeguati, e tenendo conto anche delle poche date a nostra disposizione, la nostra scelta è caduta su un paio di classici (Die letzte Chance di Leopold Lindtberg, 1945), uno dei film svizzeri più importanti e di maggior successo internazionale; e, più recente, Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino, 2004, (girato in buona parte tra Lugano, Bellinzona e Mendrisiotto). Meno conosciuto, ma pur sempre passato in concorso al Festival di Locarno del 2010, Songs of Love and Hate di Katalin Gödrös. Per i documentari, ci eravamo concentrati su due personalità illustri vissute in Ticino: il grande maestro del melodramma Douglas Sirk e il Premio Nobel Hermann Hesse, ma purtroppo abbiamo dovuto rinunciare al film sullo scrittore tedesco (Hermann Hesse – Brennender Sommer di Heinz Bütler), perché non disponibile con sottotitoli italiani o francesi, e quindi nel programma figura solo il bel film di Roman Hübel Douglas Sirk: Hope as in Despair, presentato al Locarno Film Festival nel 2022. A Bellinzona, poi, la breve rassegna sarà preceduta da un film che giovedì 11 settembre fungerà da apertura, come da tradizione, di Babel: dato che fra gli ospiti del Festival ci sarà lo scrittore svizzero Lukas Bärfuss, abbiamo scelto di presentare l’intenso film di Stina Werenfels, Dora oder die sexuellen Neurosen unserer Eltern, tratto da una pièce teatrale di Bärfuss. Un film già proposto una decina d’anni fa nella rassegna «Un po’ di cinema svizzero», ma che val la pena di rivedere e di offrire al più vasto pubblico di Babel perché affronta con grande coraggio il tema del diritto alla sessualità delle persone cosiddette disabili.

Michele Dell’Ambrogio, Circolo del cinema Bellinzona

 

 

Mercoledì 17 settembre ore 20.45

LE CONSEGUENZE DELL’AMORE

di Paolo Sorrentino, Italia  2004

Sceneggiatura: Paolo Sorrentino; fotografia: Luca Bigazzi; montaggio: Giogiò Franchini; suono: Daghi Rondanini, Emanuele Cecere; musica: Pasquale Catalano. Interpreti: Toni Servillo, Olivia Magnani, Adriano Giannini, Raffaele Pisu, Angela Goodwin, Diego Ribon, Giselda Volodi, Nino D’Agata…

Contabile della Mafia, da dieci anni in Svizzera per riciclare denaro sporco, Titta di Girolamo si innamora della barista dell’hotel in cui risiede, e per regalarle un’auto usa soldi non suoi. Quando due killer cercano di derubarlo, lui fa sparire l’ingente refurtiva: ma il mancato incontro con la ragazza (per pura fatalità) lo spinge ad accettare passivamente la punizione dei suoi «datori di lavoro».

Girato tra Lugano, Chiasso e Bellinzona.

Storia di una ribellione al potere che diventa riscatto morale: inizia come un’avventura sentimentale («Non sottovalutate le conseguenze dell’amore», scrive su un foglietto il protagonista), ma prosegue con l’ostinazione delle decisioni estreme, prese da una persona che per sentirsi viva non può far altro che morire. Sorrentino cambia genere e stile dopo l’esordio con L’uomo in più: gioca di sottrazione per descrivere la «prigione senza sbarre» in cui è costretto Servillo (…), e alterna morbidi movimenti di macchina a un montaggio sincopato per descrivere un mondo nel quale anche il fumo della sigaretta sembra sotto controllo, ma dove tutto alla fine esplode (…). Belle musiche di Pasquale Catalano. Olivia Magnani è la nipote di Anna.

A sorpresa, cinque David: miglior film, regia, sceneggiatura, attore protagonista e fotografia. (Il Mereghetti, cit.)

17.9. 2025
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