Cinema dal mondo 29a edizione
07.11-20.12 / 2022
Giunta alla soglia dei 30 anni, la rassegna dei cineclub ticinesi è ancora cresciuta. Questa 29a edizione permetterà di vedere ben 20 film provenienti dall’Asia, dall’America latina, dall’Africa e dall’Europa dell’est, usciti tra il 2021 e il 2022, che solitamente si possono ammirare solo nei festival internazionali. Quasi tutti sono inediti in Ticino, quasi tutti hanno ottenuto importanti premi a Cannes, Venezia, Berlino, Toronto o al Sundance. Anche quest’anno poi si rinnovano le collaborazioni con il Festival Diritti Umani di Lugano (FFDUL), con Los Amigos de la lengua española e, a Bellinzona, con il Festival Castellinaria.
Accanto ad autori affermati (come il giapponese Ryûsuke Hamaguchi, il rumeno Cristian Mungiu, il documentarista cileno Patricio Guzmán…), è incoraggiante la presenza di molti registi giovani, spesso esordienti nel lungometraggio, segno che il cinema, anche e soprattutto al di fuori dei paesi occidentali, è più vivo che mai. E non si tratta certo di un cinema di evasione come quello che invade gli schermi delle sale a vocazione commerciale, bensì di un cinema attento al reale, che non esita a portare lo sguardo sui problemi del paese d’origine e del mondo, spesso mettendo in discussione tradizioni religiose e culturali consolidate e sfidando le censure purtroppo sempre vigili in molte nazioni. Ma anche di un cinema che non si accontenta della denuncia e ricerca cifre stilistiche originali, sguardi non omologati, percorsi personali e alternativi. Insomma, se insistiamo a proporre ogni anno questa rassegna, è perché siamo convinti che i film scelti siano in grado di portare allo spettatore una ventata di freschezza, sia per l’urgenza dei temi trattati sia per la prospettiva estetica adottata.
La maggior parte dei film proviene quest’anno dal vasto territorio asiatico (Turchia, Libano, Iraq, Iran, Indonesia, Cina, Giappone) o dall’Europa dell’est (Romania, Ucraina, Kosovo, Bielorussia, Russia), due arrivano dall’America latina (Bolivia, Cile), uno solo dall’Africa (Marocco) e altri due da paesi che si possono considerare “occidentali” ma che rimangono marginali nel contesto delle produzioni cinematografiche mondiali (Malta, Nuova Zelanda). Poco importa, comunque, la composizione geografica del programma, che muta ogni anno e dipende da contingenze di vario tipo. Importante è che i film invi- tino ad una riflessione e possano essere apprezzati per le loro qualità artistiche.
Michele Dell’Ambrogio, Circolo del cinema Bellinzona
Mercoledì 9 novembre ore 20.45
UTAMA di Alejandro Loayza Grisi
Bolivia/Uruguay/Francia 2022
Colore, v.o. quechua/spagnolo, st. it, 87’
In collaborazione con FFDUL
Virginia e Sisa sono un’anziana coppia quechua che vive sull’altipiano boliviano devastato dalla siccità. La vita per il vecchio allevatore di lama si fa sempre più difficile, non solo per l’età e la malattia che lo mina, ma soprattutto perché l’abituale, sterminato, paesaggio si fa sempre più arido. Il nipote Clever tenta, inutilmente, di convincerli ad andare a vivere in città. Un film di una grande empatia per i dimenticati della terra.
Gran Premio della giuria al Sundance 2022
Mercoledì 16 novembre ore 20.45
JUNIPER di Matthew J. Saville
Nuova Zelanda 2021
Colore, v.o. inglese, st. f/t, 94’
Charlotte Rampling interpreta il ruolo di un’esuberante nonna alcolizzata. Quando suo nipote, con spinte autodistruttive, viene sospeso dalla scuola e per punizione gli viene imposto di prendersi cura della nonna, inizia un difficile rapporto fra i due, ma il tempo folle che trascorrono insieme finirà per cambiare la vita del giovane e per far prendere coscienza all’anziana della propria mortalità.
Premio a Charlotte Rampling come miglior attrice al BIFEST di Bari 2021
Mercoledì 23 novembre ore 20.45
MI PAÍS IMAGINARIO di Patricio Guzmán
Cile/Francia 2022
Colore e bianco e nero, v.o. spagnolo, st. f/t, 83’
Per raccontare gli eventi dell’autunno 2019 a Santiago, che hanno portato in piazza un milione e mezzo di persone, per chiedere una nuova costituzione che contemplasse il rispetto dei diritti umani, il sostegno dello stato alle classi basse, il grande documentarista Patricio Guzmán ha deciso di leggerli dalla prospettiva delle donne, vere animatrici della protesta e prime vittime di una società maschilista come quella cilena.
Da Cannes 2022
Mercoledì 30 novembre ore 20.45
HIT THE ROAD (JADDEH KHAKI) di Panah Panahi
Iran 2021
Colore, v.o. farsi, st. f/t, 93’
Una famiglia caotica e tenera (un padre con una gamba rotta, la madre che passa dal riso al pianto, un ragazzino terribile e petulante e un misterioso fratello maggiore silenzioso) è in viaggio in auto attraverso un paesaggio arido. Solo verso la fine capiremo il perché di questo viaggio. Un vibrante road movie, esordio alla regia del figlio del celebre regista Jafar Panahi (tuttora in carcere in Iran), non privo di una critica sottile alla società iraniana.
Da Cannes 2021. Vincitore del London Film Festival 2021
Martedì 6 dicembre ore 20.45
BURNING DAYS (KURAK GÜNLER) di Emin Alper
Turchia/Francia/Germania/Olanda/Grecia/Croazia 2022
Colore, v.o. turco, st.f/t, 129’
Un giovane procuratore è nominato in una cittadina sperduta dell’Anatolia e presto dovrà fare i conti con tentativi di corruzione e di intimidazione. Il regista, con il suo quarto lungometraggio, adotta lo stile di un thriller molto teso per restituirci l’insidioso meccanismo con cui si affermano le forze populiste, impegnate a parole nella difesa dei valori tradizionali, ma in realtà dei propri interessi.
Da Cannes 2022, Un Certain Regard
Mercoledì 14 dicembre ore 20.45
R.M.N. di Cristian Mungiu
Romania/Francia/Belgio/Svezia 2022
Colore, v.o. rumeno/ungherese/tedesco/inglese/francese/singalese, st. f/t, 125’
Il titolo è un acronimo che indica la risonanza magnetica, ma ovviamente anche la Romania. Siamo in un immaginario villaggio della Transilvania, dove convivono etnie e fedi religiose diverse. Il film di Mungiu è una radiografia disarmante dello stato delle cose in Romania e più in generale nell’Europa contemporanea, dove fragili equilibri secolari sono pronti a esplodere in fratture dilanianti alla prima scintilla.
Da Cannes 2022