The Killing of a Sacred Deer (Il sacrificio del cervo sacro)

The Killing of a Sacred Deer (Il sacrificio del cervo sacro)

Data / Ora
27.04/2022
20:45

Luogo
Cinema Multisala Teatro


GB/Irlanda/USA, 2017

Sceneggiatura: Yorgos Lanthimos e Efthymis Filippou; fotografia: Thimios Bakatakis; montaggio: Yorgos Mavropsaridis; interpreti: Colin Farrell, Nicole Kidman, Barry Keoghan, Raffey Cassidy, Sunny Suljic; produzione: Film4/A24/Element Pictures.

Colore, v.o. inglese, st. it, 121’

Cincinnati, Ohio. Il cardiochirurgo Steven Murphy (Farrell), sposato con Anna (Kidman) e padre della quattordicenne Kim (Cassidy) e del dodicenne Bob (Suljic), ha uno strano rapporto con il sedicenne Martin (Keoghan), al punto di esserne quasi succube. In realtà, Martin lo considera responsabile della morte di suo padre sotto i ferri. E dopo essersi insinuato nella famiglia di Steven, lancia una maledizione: tutti i famigliari del dottore moriranno di un male misterioso, se lui non ne ucciderà uno.

Ispirandosi parzialmente alla tragedia di Euripide Ifigenia in Aulide, del 448 a. C., in cui il comandante dell’esercito greco Agamennone uccide accidentalmente un cervo consacrato alla dea Artemide la quale chiederà ad Agamennone di sacrificare sua figlia Ifigenia come forma di scambio, Il sacrificio del cervo sacro scalfisce la calma artefatta di una metropoli statunitense e ci ricorda che è la stessa realtà a contenere la dimensione della follia, bene espressa dalla convivenza tra l’aspetto scientifico e quello non scientifico, dove i personaggi sono intrappolati in gabbie da cui non possono fuggire. Al centro del discorso di Lanthimos si pone la normalità di una banale vita borghese, in una raffinata composizione dove l’elemento fantastico appare – rispetto alla propensione per la narrazione allegorica di The Lobster – maggiormente calato in un contesto realistico, e gli stilemi adottati paiono estremamente efficaci e funzionali al racconto.

(R. Lasagna, B. Pallavidino, Anestesia di solitudini,cit.)